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Racconto: A luce di candela

Sono solo così disperatamente solo. Solo nel buio più nero del nero. Vaffanculo Sara! Vaffanculo! Sto ripetendo questa frase come un disco rotto da quasi dieci minuti, ma questo mantra non riesce in nessun modo a migliorare la situazione. Vaffanculo a te e a Bologna sotterranea del cazzo! Sto tenendo ostinatamente in mano un mozzicone di candela: la cera sciolta mi sta colando sulle dita, bruciandomi i polpastrelli, le falangi. Io non ci faccio comunque troppo caso: preso come sono dalla mia rabbia mista a paura. Perchè cazzo ho seguito quella stronza in questa gita del cazzo in questo posto del cazzo. In realtà lo so benissimo perchè...mio nonno diceva sempre "tira più un pelo di fica che un carro di buoi". Se la realtà non fosse così assurda e spaventosa, mi verebbe quasi da ridere al pensiero della sua battuta, a quanto fosse vera. Una che ti considera quanto un soprammobile.   Siamo scesi in una decina percorrendo questi cuniculi bui sotto la città da quello che sembra un

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